ICity Rate 2018: la classifica delle città più Smart d’Italia, il terzo posto va a Bologna
Quali sono le città italiane che stanno affrontando il miglior percorso per diventare “smart”? La risposta si trova in ICity rate 2018, il rapporto annuale di FPA, società del Gruppo Digital 360, che da 29 anni favorisce la collaborazione e l’incontro tra Pubblica Amministrazione, Imprese, mondo della ricerca e società civile (fonte FPA).
Per fare questo FPA ha analizzato 15 fattori chiave in ambito urbano necessari per le Smart City per definirsi tali. Fattori necessari alla valutazione sia a livello nazionale che internazionale, come: occupazione, ricerca e innovazione, solidità economica, digital trasformation, partecipazione civile, energia, istruzione, inclusione sociale, rifiuti, mobilità sostenibile, attrattività turistico-culturale, sicurezza e legalità, verde urbano, suolo e territorio, acqua e aria.
Per stilare la classifica finale tra 107 comuni capoluogo, FPA si è servita non solo dei fattori sopra elencati e dei loro 107 indicatori ma anche dell’indice finale City index e ha tenuto conto degli obbiettivi di sostenibilità introdotti dall’Agenda 2030 dell’ONU che FPA considera fin dalla scorsa edizione.
Gianni Dominici, direttore di FPA commenta: “Le tre città al vertice di ICity Rate 2018 seguono un modello di sviluppo e di governance urbana molto diversi, ma capaci di portare buoni risultati in molti delle dimensioni analizzate dalla ricerca “.
Passiamo alla classifica. In testa troviamo Milano, la città più smart d’Italia per il quinto anno consecutivo grazie agli ottimi risultati ottenuti negli ambiti di ricerca e innovazione, solidità economica, attrattività turistico-culturale, lavoro. I “punti deboli” che invece la penalizzano ancora sono il consumo di suolo e territorio e qualità dell’aria e dell’acqua.
A seguire troviamo Firenze, al secondo posto, la quale si contraddistingue per i risultati eccellenti ottenuti in campo turistico-culturale e Digital Trasformation (prima in Italia) ed è tra le prime città in classifica per quanto riguarda mobilità sostenibile, stabilità economica, istruzione, lavoro, partecipazione civile ed energia.
Al terzo posto spicca Bologna, superata in classifica da Firenze rispetto l’anno precedente se pur per pochi punti. Il capoluogo Emiliano-Romagnolo si conferma leader nell’ambito del lavoro, partecipazione civile, energia e governance e scala la classifica anche negli ambiti di digital trasformation, istruzione, ricerca e innovazione e inclusione sociale.
Bene per l’Emilia-Romagna dunque, che trova nella classifica delle prime 10 città smart d’Italia altre due province: Parma e Reggio Emilia.
Il divario tra Nord e Sud rimane marcato ma nonostante questo ci sono città che mostrano segni di cambiamento e miglioramento. Cagliari passa dal 47° posto al 43°, Lecce guadagna 9 posizioni e altre città come Nuoro, Cosenza, Catania e Catanzaro fanno rilevare progressi significativi migliorando la loro posizione nella classifica generale.
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